giovedì 17 maggio 2012

Youth 20, Mexico: Idee Giovani.



Luca Bovone, Cinzia Bianco, Alberta Pelino, Giorgio Giuliani, Andrea Fatale, Mariacristina Paolozzi, Natalia la Torre, tra i 20 e i 25 anni, provenienti da tutti Italia con background diversi, sopratutto di politica ed economia internazionale e diverse esperienze aggiunte che gli danno qualità e professionalità. Questi sono i nomi dei Delegati che hanno preso parte a Y20, side event ufficiale organizzato dalla Presidenza del G20, il Governo Messicano, in collaborazione con Ambasciate e Ministeri degli Esteri di tutti i paesi del G20. (http://g20mexico.org/index.php/en/y20-mexico-youth-forums )

I ragazzi sono stati infatti selezionati dal Ministero degli Esteri, su segnalazione di Young Ambassadors Society, che aveva previsto una modalità di selezione tramite domande mirate e analisi dei loro Curricula Vitae. Y20 México si è svolto dal 9 all’11 Maggio nella città di Puebla, Messico. I giovani delegati si sono divisi in Working Groups per discutere i temi principali del G-20, tra cui
International Trade, Youth Employment, Economic Stabilization and Financial Inclusion, Green Growth, Food Security, The future of the G20, Global Governance.

Delegazione Italiana a Y20: da sinistra Natalia LAtorre, Cinzia Bianco, Andrea Fatale, Alberta Pelino, Giorgio Giuliani, Mariacristina Paolozzi, Luca Bovone. Courtesy of Patrick Wei and Youth Diplomacy.

In ognuno di questi gruppi hanno creato un documento finale (Puebla Agreement) consegnato al Presidente Felipe Calderòn Hijonosa nella sua residenza ufficiale di Los Pinos, l’11 Maggio. Questo documento consultabile sul sito ufficiale del G20, al link http://www.g20.org/images/stories/docs/y20/y20puebla.pdf sarà poi dato in consegna ai Leaders mondiali che si riuniranno in Giugno per il G20 di Los Cabos.

Il momento della consegna del Puebla Agreement al Presidente del G20 Calderòn.
 

I nostri ragazzi si sono distinti con proposte innovative quali:

Gruppo Financial Inclusions and Economic Stability: Ridare alla finanza il suo status di strumento, non fine dell’economia. Incrementare l’ educazione e l’accesso ai servizi finanziari, con un occhio di riguardo ai giovani, alle classi più deboli alle piccole imprese o start-up. Aumento della competizione tra le Agenzie di Rating e la possibilità di porle sotto l’egida di Organizzazioni Internazionali, per prevenire attività speculative dannose per i mercati. Una regolamentazione più lungimirante, azione decisa contro i paradisi fiscali, l’introduzione della Tobin Tax come sistema di finanziamento della Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo.

Gruppo Impiego Giovanile: Concreti strumenti dei governi per incentivare l’assunzione dei giovani e l’imprenditoria giovanile, un nuovo modello per le istituzioni educative, più orientato al mondo del lavoro, maggiori garanzie di welfare per i giovani, finanziate dalla stretta decisa sull’economia informale.

Il gruppo sul Commercio Internazionale, ha previsto un mix di regolamentazioni e liberalizzazioni, assieme ad un grande sfida, quella al concetto di “Paese in via di sviluppo” e ai conseguenti benefici che ne derivino. Tutte le loro raccomandazioni ruotano attorno ad un nuovo concetto di cooperazione che veda Developed, Developing ed Emerging coinvolti in un meccanismo nuovo.

Il gruppo di lavoro International Trade, a destra le delegata italiana Cinzia Bianco
Il gruppo sulla Sicurezza Alimentare, chiama in causa le Agenzie Internazionali (Food and Agriculture Organization, World Food Program) chiedendo una maggiore trasparenza  e information sharing. Inoltre l’attenzione è sui diritti degli agricoltori, la necessità di aumentare l’utilizzo degli agrofuels ma anche di un maggiore iniziativa di organizzazioni regionali, e, a livello nazionale, partnership multi-settore per impedire la fluttuazione dei prezzi sulle commodities.

I gruppi Futuro del G20 e Governance Globale chiedono una rinnovata enfasi sullo sviluppo sostenibile, da ottenersi con un diretto coinvolgimento del settore privato, quali le imprese sociali. Inoltre si definisce la povertà “intollerabile nel XXI secolo”. Si pone poi l’accento su una maggiore inclusione del continente Africano, proponendo L’Unione Africana come osservatore permanente, e sulla necessità di rendere il G20 più trasparente possibile verso l’esterno e assicurare la continuità dei risultati ottenuti nei Summit precedenti, pur mantenendo la sua caratteristica informalità.

Il gruppo Crescita Verde, sfida i nostri sistemi economici alla base, chiedendo la graduale eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili, per spostare risorse sull’incentivo delle rinnovabili, e tassare emissioni e profitti delle compagnie energetiche per finanziare la ricerca. Promuovere l’industria ecologica, in cui gli scarti industriali sono riutilizzabili da altre industrie. Per quanto riguarda la gestione dell’acqua invece, il gruppo propone un coordinamento della densità abitativa con supporto delle Nazioni Unite .

I Delegati si erano preparati alla loro avventure, grazie ad un confronto fondamentale con le istituzioni italiane, le quali hanno dimostrato una grande disponibilità e apertura al dialogo, e un costante supporto. In primis il Consigliere Francesco Leone e il Dott. Enrico Berti, della Direzione Generale per la Mondializzazione e le Questioni Globali (Processi G8 /G20), Ministero Affari Esteri e il Dott. Filippo Giansante, Dirigente dell’ Ufficio Preparazione dei lavori dei gruppi governativi informali, inclusi G8 e G20, e attività connesse, presso il Ministero dell'Economia e della Finanza. Successivamente hanno incontrato Stefano Marguccio, della Rappresentanza Permenante dell’Italia presso le Nazioni Unite e, per chiudere in grande stile, lo Sherpa Italiano, Ambasciatore Pasquale Terracciano.


I Delegati per Y20 e G8&G20 Youth Summits al Ministero degli Esteri, con il Dott. Giansante.


Non è mai superfluo reiterare quali, a lungo e breve termine, sono gli effetti di eventi come questi. Innanzitutto sono testimoni di una gioventù preparata, attenta, partecipe e vigile sull’operato dei propri governi e delle istituzioni internazionali. Già questo rappresenta un elemento di novità, che non può non influire sui processi decisionali. Ma l’elemento che più colpisce, è stare a contatto con centinaia di giovani che credono fermamente alla necessità di superare interessi nazionali e individuali poichè sono cresciuti e ancora stanno crescendo in una comunità globale, e già quasi sono cittadini del mondo. 

Quali cambiamenti ci aspettano in un mondo dove uomini e donne come loro saranno i leaders?






Scritto da Cinzia Bianco.


Sito: www.youngambassadorsociety.org
Email: info@youngambassadorsociety.org
Facebook: Young Ambassadors Society





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